Estratti da... I monologhi di Panella,
di Amos - {Il foglio, 2004}

* 7 gennaio "Mi guardo intorno badando più ai miei occhi che a quello che vedo. Perché quello che vedo non mi entra ma mi esce dagli occhi, lo faccio uscire." "Così che non aspetto di provarli i sentimenti, questa strana procedura che subordina la creatura umana sia all'accidentale sia al determinato (...) Io, ai sentimenti, faccio provare me. Se sono dolce o amaro, se sono pungente o morbido." "Quanti occhi chiusi ho visto, vedo, coi miei occhi aperti. Occhi chiusi che con pupille precipitose mi guardano dallo sprofondamento, con in mezzo la densità carnale dell'aria: le palpebre. È forse l'unico sguardo che comprendo, quello che mi dice: afferra... afferra questo corpo, del quale noi siamo gli occhi. E io l'afferro, e come due sassi in uno, premendo sulla terra e attraversandola, torniamo al centro della nostra condizione umana (...) Se l'amore fosse veramente elevazione, sarebbe veramente un'altra beffa, un altro deserto in alto, senza nemmeno la sabbia che, più pesante dell'aria e più desiderosa, sarebbe tutta già precipitata. L'amore è una caduta e, nel rispetto della legge meno flessibile che noi conosciamo, la legge di gravità, soddisfa materialmente l'essere umano come mai niente al mondo lo soddisferà." "E come costumi o larghi o stretti, quindi timidi (la timidezza è errore, timor di grandezza) i sentimenti sono sospettosi, selvatici, tremano un po';, anche digrignando, ma tremano. Così chi li prova, senza farsi egli provare, quasi si riveste con una di queste brevi pelli di lepre oppure con quelle estese e strascicate di bisonte o col manto monumentale e greve, plumbeo, reumatico di cetaceo, e fa la sua apparizione, cercando di cavarsela poi con le parole." * 13 gennaio "Lo spettacolo è questo, dare l'illusione che sia sospeso ogni lavoro, e che comodamente un mondo sia a portata di mano, e che ogni morte sia un piacere, e anche ogni sentimento che, privato della presunzione di realtà, è scherzo e godimento (anche il sentimento di abbandono)." "Riempire un vuoto che resta tale, questo è il destino." * 20 gennaio "Mi stomaca la nauseante caramellosità appiccicosa con la quale i libri sono mansuefatti e rabboniti, ridotti addirittura a oggetto di lettura per occhi canditi. La chiacchiera zuccherata e la mielenosa diffusione li ucciderà." ..."le domande sull'esistenza sono avvilenti, demoralizzano sia il morale che la morale (le correttezze a passeggio in un isolamento pedonale), rompono l'integrità di uno scetticismo nei confronti di tutto, aprono al vittimismo o all'imbecillità, al buttarsi giù o al buttarsi via, all'abbattimento o all'abiezione." "E siccome è comprensivo e indulgente, diventa cattivo (...) Conosce la perfidia d'amare il prossimo come se stesso, questa inflizione di consapevolezza perché nessuno ama se stesso. E chi ama un essere a sé prossimo abolisce e cassa tutto il resto. Il chiarimento di un'intenzione, la spiegazione di un gesto, l'allucinata comprensione di un sentimento, rendono gli uomini uguali, convenienti, sulla stessa barca. Il prossimo è il vicino di crociera." * 27 gennaio ..."già concepire una finalità è violazione e oltraggio." ..."il mare per chi vive sul mare e, quando ce l'ha quasi sotto il naso, il più delle volte guarda il cielo all'orizzonte, e anche se guarda l'acqua vede il cielo specchiato e orizzontale. E il cielo, tanto per dire, non c'è quasi mai se non quando lo girano le rondini indecise, è rarefazione di cose e di persone, non è nemmeno le nuvole, che sono vapori momentaneamente in aria, è noto. C'è tanto cielo nel mare quanto nessun mare in cielo." ..."il senso vi precede prudentemente, lo mandate in esplorazione, il senso torna, se gli chiedete chiarezza cosa volete che vi risponda? Vi può solo prendere in giro, conosce i vostri limiti ossia la vostra vita vissuta, mette insieme quei due o tre pezzi, quella paura, quella noia, quella specie di allegria che avete conosciuto, li mette insieme, ve li ritorna come un mazzetto accettabile." ..."la fisica avidità che ci spingeva a toccare e trattenere con le dita le dita del nostro grande, non dimenticato amore (quello i cui suoni sentiamo cadere in tutti gli altri come tonfi in pozzi abbracciati)"... * 3 febbraio ..."i calciatori in riga per il saluto ridono spesso per niente come chi, sapendo d'essere osservato, finga di non saperlo"... "Noi non sappiamo levigare i cocci, levighiamo noi stessi e perdiamo il perché ci feriscono"... "Come l'idrogeno e l'ossigeno fanno l'acqua, così il tempo e il pensiero fanno la storia, che si può anche bere, tolto il troppo sale." ..."più della verità (tutto ciò che è, senza accadere), ciò che conta è dire quello che bisogna dire (ossia quello che sta accadendo)." "E gli amori? Sempre così serpentini, sempre così fugaci, apoteotici in un attimo, l'attimo dopo in briciole. È quello che ci piace? Forse sì." * 11 febbraio "La fortuna è tignosa, è insistente così come lo è la sfortuna"... "Credo forse alla sfortuna e alla fortuna? No. Credo che qualcosa non sappia nemmeno che noi esistiamo." ..."il mare per esempio ci tollera a galla perché è come se noi non ci fossimo sulla sua immensità, e se vuole innalzarsi si innalza, se vuole sfuriarsi si sfuria, andiamo sotto ma è come sopra, è come se noi non ci fossimo; così è per il vento che se è leggero ci piace, ma al vento non interessa piacerci così come, se diventa tempesta, nemmeno gli interessa darci un dispiacere"... * 17 febbraio ..."ogni malinconico finge sua la titubanza che invece è della vita"... ..." -la curiosità, che è la sorella spicciativa del desiderio, più sveglia, più pratica, più sfacciata, laddove il desiderio ultimamente non chiede più un oggetto ma più smarritamente chiede di sé, come un abito che voglia provare un corpo per sapere di che stoffa è fatto (l'abito, il corpo? no, il dilemma), mentre la curiosità non chiede che soddisfazione, al di là del vestito, tanto non ci vuol niente a tirar su, a tirar giù, a ricomporsi"... * 24 febbraio "Il vero presente, il vero tempo dell'avvenimento, come nei romanzi, è l'imperfetto. Anche i trapassati, prossimo e remoto. O il gran tempo, il passato remoto, se sei veramente sicuro. Prendi i romanzi seri: andò, fece, disse. La strinsi, si abbandonó, la baciai, una ciocca dei suoi capelli le scivolò dalla fronte e cadde sui nostri nasi ma non ci distaccò né ci ferì. Prendi la parlata siciliana: mi spiegai? Roba seria, pesante, romanzo. Mi capisti?" * 2 marzo "Mi vengono in mente le linee, i cerchi, gli ovali, i tondi, i triangoli, le diagonali, i vettori, le direttrici, tutta questa geometria disegnata a posteriori sui quadri per mostrare che il pittore l'aveva già in testa a priori." * 9 marzo ..."il suono del violino sparge impressioni di sentimento"... "Te lo dico subito: è assai difficile che oggi mi riesca, ci penso troppo. Magari un'altra volta non ci penso e viene fuori da solo il mio bel gesto, e non saprò per chi." * 16 marzo "L'attore cerca d'esistere, noi cerchiamo di giocare, l'attore cerca testimoni col suo doppio sguardo (d'essere e d'altro essere), implora anche quando maledice"... ..."nemmeno un amore farà gioire così. Certamente nemmeno un amore. Perché l'amore è il primo passo verso il contegno, fa diventare più seri che allegri, e poi noiosi, e poi ripetitivi, e poi stanchi. Dona, regala quell'aria da vendicatori imminenti." ..."come un ragazzino, e non lo sono, lo sembrerò un domani quando mi riguarderò e dirò che lo ero, quindi lo sono (che bella l'ovvietà: ringiovanisce)." ..."le mie facce nude, le mosse, certi gesti che non sono quelli dei vigili urbani, che non sono quelli dei medici, certi atteggiamenti che non sono quelli degli studenti universitari, degli impiegati, certe affettazioni che non sono quelle dei parrucchieri, dei seminaristi, un aspetto che non è quello degli avvocati, degli investitori, una maniera che non è quella dell'utente al telefono." * 23 marzo ..."l'anima, se esiste, è la durezza con la quale esisti, quindi vedi di fare meno lo stupito e lo stupido, lo sbalordito e il meravigliato." * 30 marzo "L'incidente sta diventando la continuazione dello spettacolo con altri mezzi." "Più che quella della felicità l'uomo sopporta la persistenza dell'incertezza." ..."scossi e resuscitati dall'allarme apocalittico, ormai non fate più distinzione tra realtà ed esercitazione"... "Io vidi, ho visto la solita scena pietosa, ho visto il viso dolciastro e nauseante di chi, rappresentante sentimentale, ossia politico, di un popolo, si fa persuasore." ..."il morboso prese il posto del tifo"... ..."entraste perfino in campo a fotografarvi coi telefonini, una frase che ha ormai perso il suo surrealismo. Siamo ormai allo stupidamente comprensibile." "Le astute chiese ci hanno derubato anche di questo, di senso del sacrilego, che dovrebbe essere avvertito in ogni attrito tra terra e terra. E il prato verde è terra sotto l'erba, e sabbia drenante." "E l'intrattenimento è questo: non credere nemmeno a se stessi, purché quel senso di inconcludenza continui, ossia non abbia fine quel senso di disprezzo dell'altro, anzi si prolunghi nel tentativo di toccare quello di sé, perché ognuno sa che il fondo coincide con l'amor proprio." * 13 aprile ..."la vita della letteratura è tutta nelle parole e lo scrittore conosce le sue soste infinite (sue di lui, sue della letteratura), durante le quali tutto sembra e niente è." ..."il portiere l'aveva stretta tra le mani come se la palla avesse le guance, un gesto che nella vita (qui siamo nel gioco) si immagina rivolto a un viso ma non si compie mai così, con questo senso di urgente naturalezza, quasi mai, se non falsamente e sotto il peso di troppo cinema, di troppa letteratura, di troppe immagini"... ..."questo dal punto di vista della fisica, che presiede ai sentimenti più del cuore"... * 20 aprile ..."la zona nacque con noi come nasce ogni universo o quartiere o cortile o sala da ballo, come il cerchio da un compasso: perché qualcuno o qualcosa fa un giro o una piroetta." ..."il gioco giocato è infatti (come ormai a tutti è noto) l'unica espressione concreta del pensiero"... * 28 aprile ..."è come se il tuo corpo fosse le mie palpebre che calano su tutto il mio corpo"... ..."l'orario pomeridiano della partita è uno degli orari migliori per l'amore (che non ha orari, va bene, e allora è uno dei migliori orari che l'amore non ha)." "I nostri fiati urlano come se noi giocassimo e i nostri respiri fossero la tifoseria. I capelli appiccicati eccetera, le ginocchia rosse..." ..."ci si apparta, si chiudono porte o si scelgono anfratti, cieche torrette di avvistamento dei secoli scorsi con secoli d'edere addosso... perché tutto avvenga nell'ombra, e se non sono piante rampicanti a farla, saranno tende ad attenuare i chiarori pomeridiani di maggio"... * 4 maggio ...* "il calcio, come è noto,/ è caso più complotto" disse un tifoso della poesia... * ..."Morchia, noto terzino di fascia, gran fantasista senza palla al piede, ma assai sicuro dell'esistenza di questo condotto, di questo canale, di questo tubo, flessibile come tutte le vie cilindriche che nel corso dei secoli hanno vagato e divagato nel corpo umano con l'illusione che, creato il contenitore, l'uomo ci avrebbe poi versato i contenuti: anima, coscienza, veleno, il fuoco sacro, il genio, il profondo"... ..."sedersi, cos'è mai questo abbandono? Uno dei sotterfugi comodi dell'uomo? Credo di si. Con il sospetto che la posizione comoda diventi, andando avanti, un qualcosa dai risvolti obbligatori." * 11 maggio ..."per chi è interessato ai progressi dell'uomo"... "Capiamo adesso che cercare l'ultimo senso coincide col cercare un fine, per il quale le parole sono un mezzo, e allora il senso coincide con una nostra convenienza." ..."ci viene in mente il viso, quel viso disperato dell'uomo che insegue i propri interessi. Non va fatto? E noi chi siamo per dirlo? Anche noi inseguimmo. Solo che adesso diamo calci alla palla veramente per gioco, e niente più è simbolico." ..."non fateci cercare le parole oltre quelle con le quali la nostra stessa credulità avvolge e circonda le cose forse proprio per proteggerle dall'approfondimento"... ..."addio tifoserie dalla nauseante competenza"... ..."addio commentatori che vi avventate sul nostro stile come mai ammettereste ci si possa scagliare sul vostro"... ..."addio titolisti imperdonabili perché non sapete quello che date da leggere "... "Niente è più leggero di un addio che dura a lungo. Tutta la falsità dei sentimenti diventa vera, come in poesia." * 7 luglio "È un punto fermo...", disse ancora, come se io fossi una folla ma col vantaggio che non lo ero." "Io, zitto e fermo, lo guardavo come uno dei tanti equivoci che appaiono nel mondo e, così come appaiono, spariscono, aggiungendo un nodo o un ricciolo all'acconciatura dei nostri grovigli. " ..."anche se rivolto a me, pedinava la sua capra imprevedibile, avventata, testarda, domestica e commestibile, che sembrava cercasse di ritrovare tra i sassi quel che del mondo aveva dimenticato, correndo un solo rischio ma grande: perdersi"... "...non esiste che la leggenda, il reale è tempo perso, e allora pensa sempre che sia una favola il tuo tempo...". "È meglio stare lontano dagli avvenimenti, è meglio che ti arrivino come leggenda, senza fare altre storie, e cosa c'è di più vero al mondo della leggenda? Ci credi o non ci credi, essa esiste, è fiato pagano, la più alta forma di spiritualismo. Sei perplesso? Bene, meglio!... Questa incertezza tiene in vita la leggenda più di quanto il vero tenga in vita ciò che appare, e più di quanto il nulla annienti ciò che non è..." * 13 luglio ..."è l'ombra che rende gradevoli i visi"... "A ognuno sfugge più il proprio aspetto nel chiaro che la propria oscurità nello scuro..." ..."non è facile capire che non c'è differenza tra un vitello e un uomo, salvo la pena, la pietà..." ..."vedo un mondo pieno di dei, e ci vorrà coraggio... perché l'uomo si renda conto che con la propria mano li accende, e con la stessa mano li spegne"... "Sai che in quel buio ti aggiri da topo, nottola, pipistrello, faina, predone, assassino... nella sfacciata natura dell'oscuro... Ma che vita sarebbe? Vera... sangue, fiato corto, saliva amara, sete... sempre." * 20 luglio "L'uomo è un essere che da fermo divaga, noi siamo già arrivati a mettere la bocca sulla luna e sulle stelle coi nostri poetastri." "I suoi capelli m'attrassero come ora - ma ora è solo amore - m'attrae la meravigliosa armonia di movenza e colore e consistenza della pece, del bitume, del catrame, del petrolio che sgorga, tutte cose nel seno, dal seno. Dal ventre. Della terra. Che li mangerei, pece, bitume, catrame, petrolio, i capelli." "E allora seppi che era desiderio." ..."in tutt'altro posto vidi, identica a lei, la creatura per la quale sarei morto a certe condizioni"... Sentii piovere su me queste due gocce d'acqua. "Lei era al centro di tutto, e tutto intorno era zero." "Che repellente espansionista è l'innamorato, e che accaparratore, solo perché in un'agata, nell'uva, in una cavalla, in una colomba, in un giglio, in una colonna di fumo che odora di coscia, in una mela granata che si spacca, in tutto questo afferra il suo amore e le parti amate"... "L'amore potrà anche accontentarsi del come, della similitudine, il desiderio no." * 27 luglio "Cerchiamo, pare, la conoscenza (...) Perché la cerchiamo? Ovvio: perché ci sfugge." "Non sto parlando del caso personale, non sto parlando del caso ma del fato"... ..."esso ferma e incanta le vite (come le scenette da noi dipinte, scolpite), come il forno il pane, e le divora"... "Anche il sogno, quest'altra bestia piumata che non capisco se non come indulgenza della sfiducia, è ciò che accadde e parve solo vero, e se accadesse oggi sarebbe solo un sogno, non più vero. Quasi un'insulsa, infondata libertà del linguaggio, che come tutte le libertà dilettantesche può essere appena appena utilizzata come secondo termine di paragone, vago." "Come finí? Con calma. Lei, divaricata a cavalcioni su un somaro quieto, che ero io"... * 11 agosto ..."amare il proprio lavoro non esiste." ..."il lindo profumato e severo, intriso del carattere dei saponi marsigliesi che non ammettono superflue, rimbambite, sfumate divagazioni aromatiche." ..."tutte cose che i dotti, spappolati nel cervello, possono ignorare storcendo il muso, perché non sanno." ..."al gusto degli informati e dei competenti non c'è limite certo, quindi questi sapienti possono essere fatti fessi da chiunque." * 17 agosto ..."nell'interpretazione di un delirio e nel suo aggiustamento: in questo consiste la profezia." * 24 agosto ..."anche l'inesistenza è proprietà di un dio"... * 7 settembre "Perché stringiamo i pugni, un poco di nascosto, certe volte? Questa era una, e questa fu la volta dalla quale l'ho imparato. Perché afferriamo un filo." "Da grande, avrei voluto fare lo sfaticato, ossia niente. Lei la monaca. Perché, mi disse, tu il frate, così restiamo insieme, uniti, zitti zitti." "Non è questione come andò a finire. Queste fissazioni dell'uomo: la continuazione, la finalità, l'eterno." * 14 settembre ..."nell'irrealizzazione chiunque è un grande ingegno"... "La realtà cade in frantumi nel ricordo, e il ricordo è subito, non dopo." "Che un'allieva superiore m'abbia lasciato fare, abbia lasciato impressa per sempre nella mia mente la sua nuca è segno d'immensa e generosa intimità." "Nel bacio ci affolliamo come se finalmente fosse quello il luogo, fosse quello il momento, ma i baci, si sa, hanno questo potere (lo stesso dei desideri): sgretolano continuamente il luogo sul quale poggiano, insinuano sempre il dubbio che quel tempo non sia nostro." * 5 ottobre "Cosa siete? Siete vento." "Il mondo ama inseguire ciò che non c'è più. Perché ciò che non c'è è più afferrabile a chiacchiere e a parole." "Mi piace quando il mio sproloquio diventa scenetta, un intoccabile quadretto finale, la cui ultima parola non è una parola ma la cornice, il limite invalicabile sia da dentro che da fuori. Mi dispiacerebbe il contrario: che la scenetta diventasse sproloquio in bocca a me, ossia opinione pubblica." ..."avete capito che io sto molto attento a quello che si dice, alle voci spesso senza fondamento, alle calunnie, anche alle ingiurie che il nostro prossimo fa girare con la bocca"... ..."tutto il resto intorno invece sì, si struttura come un linguaggio (questa frase mi è sempre piaciuta, ci si può dire niente con molta convinzione)"... ..."amo, afferro al volo il passero del caso, l'occasione che il linguaggio m'offre d'essere sguaiato, sia io che il linguaggio... queste figure con le parole in corpo ancora vive... e vive me le mangio, colte al volo, con sbattiti e strilli di passero..." "Rubate al linguaggio le sue figure, strappategli di bocca i suoi difetti, fateli godere come solo i difetti sanno... Siate generosi, lasciate le virtù, ossia il discorso, al mondo... Fate mormorare il paese, la siepe, i fiori, la ghiaia." * 12 ottobre ..."che bella delinquenza... quell'Irregolare capriccio, abusivo, pazzo e meraviglioso dell'arbitrario..." ..."il poi, lo sai, è l'attenuato sinonimo del mai..." ..."con quel disgusto in corpo di chi momentaneamente sopporta i bambini insopportabili"... * 26 ottobre "Alla fine ognuno di noi sfiora quell'anatra senz'ali per due minuti, due e qualcosa, fosse anche una finale del mondo." ...."la teoria è la più esatta conferma di qualsiasi prassi, è la realtà"... ..."il fatto è ciò che senti ... il fatto è ciò che avverti ... è il tatto che ti sfiora ... il fatto è ciò che sfugge"... ..."è così nei romanzi, che raccontano la fine dall'inizio; così nei poemi, in cui scorre l'unico fiume, la sorgente della foce; così in un quadro cadono i colori, la cui fine è quel quadro." * 2 novembre ..."non sono certo io che scendo a bassezze, ossia in campo"... "Lo spirito del tempo è, oggi, un alcol di prudenze, miscelato con una oleosa, nauseante, quindi magnanima, liberalità"... ..."grandi atleti, mesti, ridotti all'accortezza, addirittura al senno, cauti, orrendamente saggi: sopraffini colossi allarmanti, avviliti, sminuiti, mogi al giogo del passaggio all'indietro, sottomessi all'ingiunzione del misurato passo quando in possesso di palla ma snervanti, ossessivi, nevrastenici guastafeste sulle rimesse avversarie. Ottusamente pressanti sui portatori, sistematici fino al ridicolo; maligne faine istruite a rubare la palla a morsi intrusi tra i polpacci altrui; frenetici e perfidi istigatori d'errori, dei quali farsi, poi, profittatori; assillati dalla copertura come chi avesse i pudori di fuori." ..."alla fine il succo del discorso, la gocciolina in cielo (come dire sulla guancia), che fa traboccare il cuore, era una sola, un ultimo sorso, un'ultima stella amara di sciroppo: la perdita della terra sotto i piedi"... * 11 novembre "Solo colui che ama è fuggente, e penosamente comprende la rosa, così in cima alle spine." "Chi ama conosce l'attesa di un'entrata in scena, il parlare al muro, le ore, i minuti del tempo inutile, lo strazio di certe battute"... ..."l'innamorato quasi si sente una sirena (avviene tutto in testa a lui come su uno scoglio in mezzo al mare)"... ..."un teatro senza gente rende benissimo l'idea di cosa sia la mutria, la ritrosia, l'introversione d'un luogo chiuso in sé, ombroso, permaloso forse, dai velluti irritabili"... * 17 novembre "A che serve credere se tutto già avviene? È un oltraggio." "Nei riti c'è nascosto, recondito e acquattato, questo: che siamo noi l'oggetto d'ogni devozione, lo saremmo se solo non riluttassimo al pensiero." "Che cos'è un rito? È un ritmo, uno scorrere, una serie numerosa, quotidiana, settimanale, mensile, annuale, mangiare, sbadigliare (questo godimento della noia del mondo), amoreggiare, bere, lasciarsi folgorare dai propri fulminanti scetticismi (sempre più rari, sempre più sostituiti dalla conquista di un'opinione, di un pensiero... l'essere umano sta diventando così divulgativo, la comunicazione lo ha in pugno, gli fa fare quello che vuole, lo sventaglia di qua e di là, a zampate, come un gatto a nove topi)." "Credere è allora credere che nulla avvenga. Pare eretico detto così, infatti lo è. Eretico vuol dire "che ha scelto", che avvampa di una fede infuocata, eretico è quindi chi crede in un senso, escluso il resto, esclusa la nostra giornata." * 21 dicembre ..."le parole da dire, lo sanno tutti, restano in gola, resteranno sempre da dire"... ..."se insomma noi parlassimo sapendo come usare le parole sarebbe ripugnante"...
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