Estratti da... I monologhi di Panella,
di Amos - {Il foglio, 2003}

* 7 gennaio ..."c'è qualche posto al mondo che non sia isola, figura così noiosa, così da esilio?" ..."niente può essere riassunto se non i morti, le morte stagioni, le foglie morte, i fiori appassiti, la Storia passata di cottura..." ..."robacce come il raggiungimento, l'ottenimento, la squamosa realizzazione di sé, a solo, in gruppo, in due, a un certo punto abbattono tra capo e collo la mazzata: ognuno si accorge che sta diventando quello che detesta." * 14 gennaio "Capimmo la differenza tra coloro ai quali, nella vita, non succede niente e coloro ai quali succede di tutto. Tra chi ha tempo, voglia, insulsa tranquillità per guardare un quadro e chi no." "Noi vivevamo nel tedio mogio degli innamorati dopo che l'amore avido, rapido, li ha già disossati nel tempo giusto di uno sbranamento, quindi avevamo ormai, come scheletri duraturi, tutto il tempo, e nella vita non ci sarebbe più successo nulla." "Mi esprimo così, avendo detto addio al dettaglio, alla precisione, alla coerenza..." * 22 gennaio ..."misi le mani su ciò che abbandonavo e sentii addosso mani che mi lasciavano il segno di lasciarmi, come chi si incontrasse nel momento di andar via, quando lo stesso abbraccio vale per l'incontro e per l'addio." "Facemmo silenzio, nel rispetto di un altro sentimento: l'abbandono. Non solo nel senso di 'lasciarsi andare', anche questo, certo, molto, ma anche nel senso di lasciarsi proprio"... * 28 gennaio ..."non pare ma magari se ne vanno anche i peggiori." ..."il sorriso nasce dall'amarezza, dal disinganno, quasi dal dolore, e nasce dal silenzio, dall'inutilità delle parole, dalla rinuncia a dirle sia come rimostranza sia come giustificazione. Il sorriso nasce dalla fine, una fine seria, non l'ultima battuta, l'ultimo guizzo di una barzelletta, che è continuazione di una vita triste. " * 5 febbraio "Di offensivo è rimasto questo, è rimasto il non fare." ..."quelli ai quali passo accanto, ma non vederli proprio, questo voglio. Che non m'entrino nella visuale né di striscio né di sghimbescio." "Ci vuole la faccia tosta; e il vento me la fa, infatti, soda soda, le guance rosse; ci vuole la testa fresca, e la tramontana ci pensa, essa pensa per me." * 11 febbraio "Ho scoperto l'acqua a temperatura carnale, sei tu; e ne vorrei 'di più'." "Noi viviamo di metafore, giusto, no? Giusto, altrimenti non vivremmo." "Come è noto, l'individuo è un impero dai confini frastagliati e irregolari... tu pensa alle penisole degli arti, ai fiordi delle dita, agli innalzamenti del sesso, soggetto a maree lunari, solari, stellari, floreali, non so, alle maree dell'aria, del respiro, del fiato." "E io che imperatore sarei? Il Derelitto, non il Bello, non il Saggio, non il Breve, sarei il Tormentato da se stesso (da te attraverso me), lo Sbranato dalle sue province." "Si può dire che scriva se con la punta della lingua calligrafica io non eccetera? Non si può dire"... "Credo che l'anima nemmeno esista, e potrei dire mille volte 'sei l'anima mia', tanto per dire, per far fiorire il fiore di una frase." * 18 febbraio "Che cos'è un monologo? È l'assolo di uno che esprime l'intimità ma in maniera talmente affamata che invece di dirla, la sua intimità, la divora"... "Io sono un oratore (...) Una cosuccia così, le mie parole. Se ci fosse più vento sventolerei come le mie bandiere, sporgendomi in avanti dal palchetto, un bell'effetto se ci fosse vento e un mare di gente ad ascoltarmi." ..."acquirenti, turisti, memorizzatori di vezzeggiativi che sono chiavi e codici di accesso, lettori di letterature allegate, elettori, gitanti, collezionisti di vecchi sapori, fondisti d'investimento, obbligazionisti, teleutenti..." "Se quella cosa anacronistica e da trucidi, chiamata guerra, sono millenni che insiste sulla terra, vuol dire che ancora non lo è ancestrale, oppure il mondo è un fossile o una resina rappresa, con tutti quanti dentro." "Solo i poveri dovrebbero pronunciarsi sulle cose, guerre e affini"... * 11 marzo "Di grande al mondo non esistono che grandi tombe, quindi se un romanzo appare grande vuol dire che è un sepolcro di ottime dimensioni".... "La comunicazione sta rimbambendo il mondo. Cos'è la smania di comunicazione? È la confessione prima dell'olio santo." "Sapete, io non vorrei più parlare, sono deluso, allora con una frase qui, una lì, vado avanti. Non mi interessano che le frasi. E i segreti." "Cos'erano le avanguardie? Mi vengono in mente in questi momenti. Erano splendido scetticismo. E candore. Cos'è il candore? È quando ti chiedi 'ma perché deve esistere un valore?'. Ovviamente morale, che vuol dire 'dopo facciamo i conti, e l'affare'." * 25 marzo "Ho bisogno di qualcosa di nuovissimo, o di qualcosa di antichissimo, non di qualcosa di adesso. Il presente è il tempo della malafede." ..."cos'è un concerto se non la concertista e una custodia? Non sarà mica la pallosissima musica?" "Dovrei, per recitare i miei monologhi, farmi accompagnare da lei, e a quel punto lei dovrebbe prendere la mia parola. Così sì che non mi fingerei spaesato ma lo sarei, avrei la possibilità di esserlo." "Guardo questa platea e mi chiedo: ma come può assistere? Lo so. Il fatto è che non esiste sentimento. Non solo buono ma anche feroce, crudelissimo, spietato, più che buono, ottimo. Come potrebbe assistere se solo pensasse che tutto questo è vero? Come potrebbe assistere se solo pensasse che è falso tutto questo?" * 3 aprile ..."la cena è servita: bei trionfi di gonfi arrosti farciti di botti esplosivi ben cotti..." ..."tutti assieme fanno l'urlo di un colosso, in diecimila o cento, duecento, trecentomila, un urlo di paura propria, che fa paura all'altro, e viceversa, si liberano delle armi come se già scottassero prima di sparare, e anche degli elmi velocissimamente come se fossero colti da dissenteria al cervello, slacciano gli zaini, lasciano cadere al suolo le munizioni e le bombe a mano come mele e olive crollate dagli alberi scossi"... "È un'operina semplice e di bell'effetto, basta, all'inizio, una manata sulle spalle, un avvio, un incoraggiamento, un ordine, le truppe eseguono, passano il tempo, corrono, prendono aria, si sbandano, si ricompongono, trovano pace, ed essendo in mutande si riorganizzano, c'è lavoro per i sarti, per gli armieri, per gli zainisti, gli elmettisti, e gli istruttori eschimesi dell'urlo, che hanno pratica climatica dell'ululato che gela il sangue nelle vene"... "Guerre in pianura, sui monti e sulla neve, e sulla sabbia come vacanze al mare: grandi spostamenti su mezzi roventi incolonnati, tamponamenti, ustioni, palloni deficienti." ..."in aree confraterne, in versioni casalinghe dette: pulizia dell'arma, in dosi solitarie, sto parlando dell'uomo, del singolo individuo, l'amico in sé nemico." * 8 aprile "La povertà è offensiva perché, anche se colma di mortalità e di vita breve, lo stesso sopravvive." "Se pensassi da ricco allora farei i soldi ma per pensare da ricco ci vogliono già i soldi." "Anch'io li vorrei e saprei amarli veramente ma se avessi i soldi mi toglierei tutti i pensieri e pure tanti sfizi." "Io amo il denaro, voi avete dato via la vostra moneta per un foglio di carta. Perché lo avete fatto? Perché siete in malafede." "Cos'è la buonafede? È odiare senza convenienza. Così è chiaro che non è una cosa né molle né tanto buona." "Cos'è l'odio? È un po' come l'amore, solo che è meno interessato e opportunista, non vede (non fa vedere) l'altro come colui che ti concilia il sonno." * 22 aprile "Se fosse vero che solo l'oleografico, il dozzinale, il banale, ci parlano?" "Conosci la vista immersa nel silenzio? È questa. Questa sensazione che il corpo c'entri veramente qualcosa con la vita. La bocca con la bocca, la lingua con la lingua." "Oh vorrei, quanto vorrei che, trasognando, ognuno leggesse, senza capire, queste parole che restano, senza capire quello che sta leggendo come se la pagina fosse una rete da pesca che sta tra gli occhi e la vista degli occhi, e il tramaglio si vede e non si vede." "Leggiamo, leggiamo e dopo ci accorgiamo che non abbiamo letto. Per quante righe siamo stati assenti? Assenti ossia, per meglio dire, presenti alla nostra distrazione." "Da quello che tu dici, che resta sempre la migliore copertura di quello che non dici." * 29 aprile ..."la Storia è committenza, una gara d'appalto, un concorso a posti"... ..."poveri cristi dalle cui nevrastenie sono dipesi nervosi confini, dalle cui superstizioni, dalle cui visioni, dalle cui allucinazioni scaturisce la realtà"... "Uno spillo di segnalazione con, infilzata, la farfalla che è l'uomo." "Non l'incarnato, il paesaggio, le bibliche scene di sangue e d'amore, le famiglie, i solitari, le nude, i loro cani e le allegorie: uomo, polvere colorata sei, e dipinto diventerai. Tutto quello che sembrava quasi vero, quasi i fiori, quasi simile, quasi santo, quasi vivo, era una condanna a morte dell'uomo. La correttezza pittorica, l'ammirato panneggio, il polito, sono la grande ingiunzione di sfratto dalla faccia della terra." * 13 maggio "Aspiri col naso, sposti la testa in alto e di lato, chiudi gli occhi e nello stesso tempo allontani le sopracciglia dalle orbite, poi spalanchi le palpebre, ribalti le pupille, fai il bianco, e ritorni normale. Quanto dura tutto questo? Non mi abbandona più, ecco quanto dura." "Eccoti qua, e di nuovo non hai ancora vent'anni. Non credere che basti questo perché ti riveda. Deve succedere qualcosa, devi fare qualcosa." "Ah, dimenticavi di dire che anche l'amore è uno. Ma pure a questo c'è rimedio. Può essere un altro, ossia diviso in tanti." "Finché ti accorgi che se tu avessi precisamente uno di tutto non basterebbe una vita per goderne." ..."se fosse un lenzuolo il mondo, se la smettessero di tirarlo chi di qua chi di là come fosse un lenzuolo..." "E cos'è il mondo? È quello che tu sai e gli altri non sanno. Come per te le cose e le persone stanno. Le tue cose e certe tue persone." * 18 giugno "Io sono l'uomo che si guarda allo specchio, ma non per sempre o per modo di dire, solo quando mi pettino o mi faccio la barba o alzo il viso dall'acqua; non ho mai pensato che quello nello specchio mi guardi, perché quello là sono io, semplicemente riflesso; e nemmeno che io guardi propriamente me stesso; sembro sempre più scettico di quanto io sia, e sporgo il labbro inferiore per vedermi più bello; so questo, guardando lo specchio e me stesso: che lo sguardo e lo specchio, al di là della barba e del viso, possono diventare delle enormi stupidaggini ascensionali, evanescenti illuminazioni al contrario, elargite dagli uomini a Dio"... "Sono l'uomo del cespuglio di gelsomini e accanto a quel cespuglio mi appartavo con donne che mi toccavano e io toccavo; il fatto avveniva di notte, noi due ci avvicinavamo a quel cespuglio parlando di tutt'altro in generale, con quel tanto di malafede e falsità dovute al fatto che tutto, tutt'altro in generale, si allontanava da noi quanto più ci avvicinavamo al cespuglio di gelsomini"... * 23 settembre ..."le parole servono solo a dire come non si può mai dire quello che si dice." * 30 settembre "Crediamo, magari, che a un certo punto bisogna prendere una decisione, che delle due cose l'una, una via o l'altra, che questo o quello..." "Poi ci sembra d'aver vissuto solo quando vivemmo nell'incertezza e all'interno della doppia possibilitè, ci sembra che in quella risacca veramente vivemmo in continua rivolta, sorridendo come la schiuma. Amai e non amai, credetti e non credetti, fui certo e non lo fui." "E caddi come quando ti abbracciavo. Per primo ho sentito l'odore dell'erba come dietro il tuo orecchio. E così come l'ho annusato dietro il tuo orecchio, ho sentito l'odore dell'erba che è un ricordo. Questo è un campo di calcio ma io ho sentito l'odore delle siepi. L'odore amaro che amo." * 7 ottobre "Domenica scorsa era domenica scorsa, oggi è oggi e non è domani." "Pensiamo solo ciò che è pensabile, e quello che pensiamo non dipende dalla volontà del pensiero, dipende dal momento, dal tempo e dalle condizioni." "Fare, fare, e ogni tanto prendersi, ossia godere, quella soddisfazione intellettuale del nulla, come dire: togliersi lo sfizio. Ma il nulla non esiste, in ogni luogo non c'è, questa difficilissima semplicità a rovescio non riesce all'universo"... "Il vero eroismo è languore, un ahi lasso!, ossia nulla di fatto, un mancamento, un gesto all'indietro. Oh, il difficile coraggio di mancare! Ai compagni, ai nemici, al pubblico qui, agli occhi di quella molle massa di fantasmi che si versano nei televisori passando per la vista." * 21 ottobre "Cos'è il delirio? Non ciò che accade nella totalità ma, a saper guardare, è ciò che accade nelle parti scisse, in quei frammenti che, messi assieme, giustificheranno la stupidaggine di un risultato, ma che tenuti separati si agitano come i gesti di chi farnetica. Quei gesti siamo noi, presi uno per uno." * 28 ottobre "Credete veramente alle vestigia, al centro storico, all'impronta lasciata? Alla bellezza sdentata dei resti? O non è forse e soltanto tristezza la solitudine di un arco, ammaestrato dai restauri a rampare in mezzo a detestabili futuri? Il futuro è rovina, lo dimostrano anche - se vogliamo fare i leziosi - secoli d'arte ossia di sfiducia, che il meraviglioso è nel disfacimento. Tutti vogliono assistere, per un attimo, al proprio panico. La conservazione del mondo è solo investimento di quel panico in prudenza." * 11 novembre ..."noi significhiamo noncuranza. E anche il nostro stile è noncuranza." ..."la vita sì che è fare, ossia somigliare a un utensile." "Grandi romanzieri i traslocatori, maneggiano imballaggi ossia la vita"... "C'è tanto carattere in un frullatore"... "C'è tanta passione in un asciugacapelli"... ..."se è un mostro allora credi alla creatura orrenda che diventa bella... un cinghiale, lo sai, ha il fiato più caldo di uno con gli occhiali che accavalla le gambe e sa ascoltare." "Ti rendi conto quanto fai in un giorno? Ti muovi sullo scacchiere politico economico religioso comico critico sportivo come una pedina andata a dama, arrivi al bordo e torni indietro"... (...) ..."inizi con un po' di incazzature e notiziari, magari corazzato in una vocazione da mercenario medievale, in un'auto che tu conduci solo ad usurarsi. Tu sei un allevatore come un tempo, con le bestie in casa in mezzo ai piedi, in un mortorio pieno di agonie, fino allo spegnimento di display e di spie." "Il frigorifero rumina" ... ..."i forni covano nidiate di pulcini abbrustoliti" ... ..."sguazzano l'oche nella lavastoviglie, e nella lavatrice ruotano i delfini" ... ..."l'aspiratore è un formichiere in estasi" ... ... "il richiamo del culo da macaco del televisore." "Non sono la cultura (sì, lo so che esiste la cultura di tutto, sono pensieri sepolti semimorti in urne e in cimiteri..." ..."non sono informazione (tu che t'informi sei l'informazione"... * 25 novembre "Finita la partita ce ne andiamo come chi va a giocare a biliardo o a carte. Ci apriamo come uova a una donna che ci zucchera e ci sbatte come zabaioni." * 2 dicembre ..."la passione è nel contatto, è un attimo." "Per tutto il tempo avrò corso come uno che nella storia arriva in ritardo al Colosseo, alla Tour Eiffel, a quelle sfingi che sono le acquattate architetture delle grandi stazioni, uno che arriva in ritardo alle gigantesche inaugurazioni delle orme dell'uomo, queste monumentali assurdità per me che sono Achille"... * 9 dicembre "L'ignoto ricomincerà dal noto, lo avvolgerà come una nuvola i monti, lo polverizzerà come il deserto le mura, l'oscurerà come un muschio." "Le movenze del pensiero non sono poi tante, potrebbero avere un nome, un pugno di nomi, come hanno un nome i passi di danza o come hanno un nome i movimenti in musica. Noi ci mettiamo le coloriture, l'enfasi, certi effetti che ci incantano o ci deludono, ci mettiamo le nostre variazioni sul tema del mondo." * 16 dicembre "Io tocco la vita senza nessun attrezzo, senza le vostre preparazioni e titubanze, e la prudenza delle appartenenze. Non appartengo a nulla." ..."voi per i quali la vita è metafisica, la vostra metafisica che non è la curvatura del destino ... ma è una lagna, un piagnisteo"... ..."maestosamente si astiene dal mescolarsi con le due ormai nevrasteniche presunzioni dell'uomo, l'arte e il lavoro." ..."le mostruose ascese crepitanti in quelle fabbriche di fuochi che sono i vostri ambienti di lavoro"... ..."l'arbitro è l'anello di congiunzione tra noi e le scimmie sui rami delle gradinate"... * 31 dicembre ..."ci vogliono mesi perché i tifosi capiscano che cosa hanno perso, che cosa hanno vinto."
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