[
Io che non la evito, mantengo le distanze.
Autobiografia fa parte di un percorso più ampio di Autoanalisi ...

Scrivo perché ho qualcosa da dirmi.
Scrivo qui ed ora perché ho qualcosa da ricordare, e da suggerire. Ben sapendo che le biografie possono servire a nascondere,
occultare, trasformare, deviare (con se stessi soprattutto, infatti le cose "buone" che racconto non sono poi così buone,
viceversa le "cattive" notizie nascondono spesso ottimi risvolti), e appunto per questo mi limito ai principali
fatti accaduti (e sì che lo stesso
pre-poeta ammonisce:
non esistono fatti, ma solo interpretazione dei fatti), e
c'è pur sempre la controprova della splendida
autobiografia (per nulla breve)
di Gandhi. * Marco "Amos" Sicco ]
Sono nato negli anni dopo la seconda guerra mondiale e nel mezzo della "guerra fredda":
già le automobili e i palazzi avevano invaso la riviera ligure e le industrie discografiche
stavano per affossare la maggior parte delle orchestrine. Famigliola "modesta" sotto tutti i punti
di vista e non molto consapevole. Padre orchestrale appunto, sia pure di livello intermedio, carattere gaio [1] e superficiale,
riflessivo, per altri versi "ostico". Madre affettiva, emozionale, intuitiva, classica casalinga anni '50 [2], ma con
qualche finezza. Se non ho capito male, da racconti più o meno "leggendarii", i miei nonni/bisnonni arrivavano
rispettivamente: (materni) da Livorno (Elba - ma anche La Maddalena e Genova)/Trapani; (paterni) da Missaglia (Lecco, e dal Bergamasco)/Valle Bormida,
Rocchetta Cairo (provenienti da Dego, e più anticamente, potrebbe, dall'Udinese).
Ho sofferto a lungo per guai respiratorii, in verità:
tossiemia [3], un bambino apparentemente sprovveduto, fragile
e quasi senza amici (all'asilo come a scuola socializzavo con sofferenza). Ho peraltro trascorso l'infanzia fra passeggiate albissolesi, canzonette dei festival in radiofonia,
palazzi in costruzione, raccolte di figurine, compiti a casa, e solo in seguito gite in campagna sulla "600" e televisione
ancora in bianco e nero [4]. E già allora amavo (solitariamente) le Città, e mi interessavo di scoprire e raccogliere dati e immagini sulla cittadina in cui vivevo [5], Albisola Superiore (Capo), limitrofa di Albissola Marina, che io consideravo come fossero una Città sola (sebbene l'una
sia d'origine Docilia e l'altra Ingauna, comunque Liguri).
Mi piaceva ascoltare l'orchestrina di mio padre, ma allo stesso tempo mi intristiva.
A scuola mi trovai relativamente bene fino alla terza media, poi fu una faticaccia [6].
Crescendo, intensa attività "sportiva" nei campetti o sotto casa sull'asfalto; innamoramenti (anche troppo) "platonici",
mia sorella come miglior confidente [7] dei rovesci adolescenziali. I campionati di calcio (prima seguiti che giocati),
un organo elettronico, poi qualche amico e un baretto con il biliardo; le pizzerie, le radio "libere" con i cantautori e i gruppi pop, prog (Orme, ELP...),
infine una "vespa" (l'ET3!) e la patente, per un adattamento tardivo ma "accettabile". In questi frangenti, durante
il liceo, scoprii di avere qualche problema di vista. Qualche ragazzina, un Diario, e conobbi Angela per un periodo
molto vivo e armonioso. Con la scoperta dell'amore erotico, e della bellezza della natura.
Dopo un Concerto di Vecchioni, in un teatro savonese, che mi piacque molto, assistemmo ad altri eventi (da stadio)
dell'epoca: Dalla e De Gregori, Venditti, Pooh, Edoardo Bennato... Terminate con festante sollievo le scuole,
dopo un anno di pace (fortunosamente ridotto il periodo "militare", che mi lasciò peraltro
qualche spunto di vita rubato alle libere uscite, come le rosticine e un buon rosso di Chieti,
oltre alla - per me "sacra" -
Ca' de Ven in quella splendida Città che è Ravenna,
e, sempre a Ravenna, i primi accordi di chitarra, e un gran concerto di Ivan Graziani), finalmente iniziai a studiare; e dopo
qualche romanzo la scoperta più rilevante fu Erich Fromm, del quale, sempre di coppia, leggemmo praticamente
tutto. Anche al lavoro (come prima a scuola), in negozio o laboratorio, mi annoiavano troppo gli orari fissi,
nel frattempo presi confidenza con chitarra e pianoforte (per lo più da autodidatta e in versione "accompagnamento"),
e grazie anche all'incontro con cari amici complici in "musicofilia" (Gianni Dainotti, e Paolo Sonaglio) iniziai a scrivere canzoni
ispirandomi in parte a Lennon, Greg Lake, De Gregori, Bennato, Le Orme, Branduardi... e suonai con un, per certi versi, improvvisato
"Gruppo Musicale del Rione" a Celle Ligure. Più o meno da tale periodo ho iniziato
a lottare contro l'insonnia.
Rimasi pesantemente affascinato dall'album dei Pink Floyd,
The Wall: prima dalle musiche, poi dal Film (per me
straordinario) come dalle successive opere di Roger Waters. Durante un bel "viaggio di nozze" a Roma, nel gennaio
1983, scoprii Bates ...

che (unitamente alla lettura di altri autori: Muramoto, Ohsawa, Kushi, Passebecq, Huxley...) mi convinse
a togliere gli occhiali appena messi [8], e a sperimentare uno stile di vita più coraggioso, equilibrato
e in armonia con i ritmi naturali, con conseguente graduale e pressoché totale ristabilimento della
salute. Contemporaneamente, ispirati dalla rivista "Aam Terra Nuova", John Seymour e Fukuoka, intraprendemmo un affascinante
viaggio di ricerca fra gli agricoltori "bio" et similia [9], e infine ci stabilimmo in una cascina nella Valle
Bormida, mezza diroccata ma con sufficiente terreno per tentare una minima "autosufficienza", basata, nelle
intenzioni, sull'apicoltura, con annesse coltivazioni, raccolta di erbe spontanee, mini-allevamento di pecore,
capre, oche, galline, conigli (limitatamente all'orto domestico l'esperienza venne ripetuta con maggiore padronanza e indipendenza una decina di anni dopo a fianco della mia successiva abitazione carcarese ai limiti del bosco)... Furono poi gli studi sulla particolare utopia che è la casa di campagna (Lewis Mumford)
a farmi riconsiderare nuovamente la mia posizione nel mondo.
Grazie anche ad una
autoanalisi personalizzata (avviata nel gennaio 1985): Horney + Fromm + Benedikter (+ io) ...

che prosegue tuttora, e a studi ulteriori (Ivan Illich, l'urbanistica di Mumford, la psicosomatica di Georg Groddeck
e molto altro), trovai la calma interiore necessaria. Per un anno intero riportai per scritto i miei sogni ...

(quelli che riuscivo a ricordare) e cercai di capire qualcosa di me stesso e del mondo attorno a me.
Avevo anche ripreso il mio lavoro di tecnico accordatore come in negozio, ma stavolta più proficuamente (e serenamente) da autonomo. Lasciata la campagna come attività, impressionato dalle condizioni precarie del territorio, mi impegnai in una ricerca politico-sociale "sul campo" in ambito per lo più eco-pacifista, allora
quasi agli albori ...

che mi portò a leggere, apprezzare, e poi conoscere, Danilo Dolci, Giannozzo Pucci, Gianfranco Zavalloni, Carlo Doglio e Mario Fazio ...

[10], l'allora presidente di Italia Nostra, e a incontrare, fra molti altri (a livello locale), Franco Zunino, Agostino Torcello, Renzo Fontana e Franco Astengo. Riuscii in quell'epoca a visitare il
folkstudio a Roma (1987), allora meta di molti cantautori, dove per caso incontrai, e mi complimentai con, Francesco De Gregori [11].
Dopo qualche sbandata io e Angela ci separammo. Avevo pure riscontrato un'anomalia al frenulo risalente
all'infanzia (altri pasticci "medici"), che mi creò non poche difficoltà in ambito relazionale
e qualche motivo in più per meditare a fondo sull'argomento. Dopo cure del tutto inadeguate
subii un'operazione non granché risolutiva [12], e per molti anni dovetti insistere personalmente
per sciogliere il nodo. Continuavo a scrivere canzoni ispirandomi anche a De André, Finardi, Vasco, Battiato,
Baglioni, Battisti, Dylan, Roger Waters. Suonavo e cantavo (e facevo cantare), in feste, pub e osterie, spesso con i cori e la complicità
di "Zurdol ti Nulge" ...

;
e, fra altri spettacoli (dal "Festival Tenco" a Gaber, da Vasco ai "Pitura Freska"), seguivo esibizioni e conferenze di Francesco Guccini [13].
Spesso non volendolo (sorvolando su altre storie e storielle) feci qualche incontro significativo: uno con Chicca (Caterina) poi "Violina" [14]
(
trinominale, come la chiamò in seguito il
pre-poeta, e all'incirca tre "personalità" in conflitto fra loro)
che mi indusse a conoscere di persona, cosa che avevo sempre desiderato, la Sicilia (e le Isole Eolie, poi Pantelleria), e con la quale incontrai Angelo Branduardi [15]
per un Corso musicale (Montecchio, 1990) durante la Festa di Cuore, oltre a seguire congressi, concerti ed evoluzioni, da Carlo Ripa di Meana a Marco Pannella a Jacopo Fo
(Festa "Re Nudo" a Firenze, 1998), ed una cantante straordinariamente "rustica" (Firenze, 1996): Caterina Bueno [16]. Ne risultò una
tempestosa convivenza colorata di erotismo, inizialmente anche "spinto", frequenti litigi e viaggi ovunque.
Memorabile (fine 1992) fu senz'altro la visita alle splendide
Città giardino (Letchworth e Welwyn Garden) e ad una bella
New town inglese: Harlow. In seguito le nostre decisioni divaricarono spesso pericolosamente seppure convivendo. E condividendo l'esperienza KoncertoAnticipo, culminata in una storica data estiva a Pianissolo, unica e ultima,
il 18 agosto 2012 ...
Non irrilevante fu la mia scelta di utilizzare (dal 1996) prevalentemente il mezzo pubblico, cosa che mi aveva creato quasi una "seconda vita": molto pubblica appunto. Una battuta di arresto a tale vita venne poi da uno sventurato avvelenamento al monossido di carbonio (l'infausto 25 ottobre 1999, data della mia - scampata - "prima morte")
che per un bel po' di tempo mi lasciò stordito e incline al facile svenimento.
Già da tempo avevamo fondato una "band" amatoriale che faceva prove a non finire. Dopo l'incontro di persona
con Ivan Illich [17] a Città di Castello, (Fiera delle Utopie Concrete, 1997), assai stimolante, scoprii l'informatica
(e i gruppi di discussione), arrivando a creare il sito "
traccefresche" dedicato a Pasquale
Panella (autore di testi "enigmatici" per l'ultimo Battisti - seguivo Battisti fin dagli anni '70 e, con notevole passione,
da "E già" e dal primo - in poi - dei cosiddetti "bianchi", il sorprendente "Don Giovanni";
ai Monologhi di Panella, dal 1999 al 2005, ispirai prefazioni ed "estratti" ...

per una ristretta cerchia di estimatori e collaboratori) in una versione dapprima "museale"
(molto bella, ideata da Fabio Sanna), seguita da un'altra, suggerita dall'autore stesso, più "stellare" e labirintica (fine 2003), e poi cresciuto in altre sezioni indipendenti e parallele. Fu a Brescia (nel 2000) che. dopo qualche scambio di mail, conobbi Panella [18] di persona, e senz'altro (e senza che lo avesse voluto) ne ricavai un'incanto (mirato al disincanto) notevole. Con lui incontrai un sottobosco di scrittori ("figlibelli" come Cristina Garbini, Silvano Forte e Mauro Mazzetti) e cantanti molto particolari (fra cui, dapprima, Valeria Rossi [19] e poi, nel 2007, Enzo Carella [20] che già apprezzavo da tanti anni).
Io studiavo (e scrivevo) intensamente, fra autori di romanzi (Albert Camus, Kafka e Dostoevskij), ma soprattutto le bibliografie di Illich ...

(fondamentale Leopold Kohr, sostenitore - in versione rinnovata - della
Città-stato ...

), e partecipammo a svariati seminari insieme con Ivan, che mi fece conoscere, fra gli altri, Matthias Rieger e Silja Samerski, e, a Firenze, Barbara Duden [21] ...

; a San Rossore nel 2001 ebbi un'ultima conversazione con lui, che immediatamente dopo ricevette Beppe Grillo e infine parlò in pubblico auspicando la riscoperta di Gandhi ...

; in seguito poi alla sua dipartita (fine 2002) e grazie al gruppo "Il Granchio di Kuchenbuch" di Lucca conobbi nel 2006 altri studiosi della medesima area quali Jean Robert, Rahnema, Serge Latouche, Sajay Samuel e Samar Farage, Kostas Hatzikiriakou, Rodrigo Rivas, Aldo Zanchetta. Parallelamente esplorai le aree di Massimo Fini e Alain de Benoist. Tutto questo, con l'aiuto di tutti, mi portò a elaborare una visione di Federalismo che io definisco
"MetaNazionale", e che sto discutendo in qualche forum.
In tanti anni conobbi e amai altre
isole, come Tjörn, l'Elba, il Giglio, Procida e, soprattutto, la Corsica.
Anni che furono anche un tentativo, fra il 2002 e il 2006, non molto riuscito di aprire a maggiori esperienze ed avventure.
Dopo continue situazioni conviviali ed informali dal sapore "folk", fra case e osterie (casa mia al centro
di scorribande, imbottigliamenti e innumerevoli compagnie) con convitti di musici o filo-musici ("Li musicanti", Roberto Tardito, Deca,
"Giezz", Antonio Micucci), più una piccola parentesi con i futuri membri degli "In vivo veritas",
nacque la seconda versione della vecchia band, come in passato di nome
Smogmagika ...

che finalmente iniziò a suonare dal vivo nei "peggiori" locali della Valle Bormida (e poi anche altrove),
fino a fare conoscenza con Le Orme (e aprirgli il Concerto di giugno 2009 a Piana e, per tale occasione, a
realizzare l'EP artigianale "Qualcosa di meno"), entrando in contatto con altri gruppi locali.
Concerti ne vedevo oramai pochi, a parte Le Orme e i tre di Roger Waters (uno a Berlino), indimenticabili, o, più spesso,
qualche gruppo o cantautore locale (Il cerchio d'oro, Animal House, Why Aye Men, The Lonesome Picking Pines, etc.).
Avevo aggiunto al sito di Wikipedia voci mancanti: dapprima "Georg Groddeck" e "Lewis Mumford",
più di recente "Il Granchio di Kuchenbuch", prontamente eliminata dallo staff per motivi
a mio avviso inaccettabili, che causarono la mia totale rottura con conseguente richiesta (ottenuta) di cancellazione dell'utenza;
ripresi solo in seguito una minima attività tramite account secondarii con i quali aggiunsi la voce "Mario Fazio".
Preparavo inoltre
Monografie ...

su vari argomenti (che il curatore di
Arianna Editrice Eduardo Zarelli talora pubblicava), oltre a gestire miei siti ed alcune mailing-list;
nel 2009 ho realizzato un desiderio che covavo da molti anni, ovvero sostituire a Windows il sistema operativo di
Linux.
Molte delusioni giungono da un ambito sociale pilotato che sempre più vorrebbe uniformare comportamenti e reazioni,
fino a provocare effetti pesantemente negativi [22] sulla "privacy" e sulla salute delle
persone; e, indirettamente, anche sulla mia vita. In particolare il 2008 è stato l'anno cruciale (terminato
al peggio il 13 luglio 2013 con l'evidenza di una "guerra" altra in atto che ha prodotto mille
e una vittima, lasciando uno o mille vuoti) per indirizzare le mie iniziative personali
in senso maggiormente autonomo, come anche il decennio 2001-2011 con i suoi pessimi avvenimenti.
Dopo un periodo devastante in seguito ai peggiori guai di cui sopra, mitigato dall'aiuto spensierato, nella sua casa savonese, di una grande amica, Cix
che mi permise di allontanarmi momentaneamente dal mio ambiente abituale, avvenne l'incontro con Barbara, che prima mi salvò da quella depressione
e poi inaugurò una vita nuova, con alti e bassi, ma connotata dal desiderio di dare il meglio.
Con lei nel 2014 realizzai quel viaggio a Long Island che era rimasto in sospeso, e tornai altre volte a Roma da Enzo Carella.
Per evitare le conseguenze negative di situazioni squilibrate, nell'ultimo ventennio, ho deciso di dirottare le mie energie verso settori più tranquillizzanti
(per i miei con-viventi) come sport e musica, tenendo per me stimolanti evoluzioni, suggestionate da Ovidio e da un Flaubert, nei campi più propriamente adatti
allo svolgersi dell'
ars vivendi, dello studio autonomo, della ricerca personalizzata.
Nel 2017 iniziai una collaborazione di lavoro con Storti, lo storico negozio genovese di pianoforti (e relativa Coop Doc Servizi),
poi fondammo, insieme a Nicolò Lovanio (in seguito ad una, per me seconda, esperienza elettorale - stavolta cairese con Ligorio, la prima, altrettanto "fallimentare" ma più convinta, nel 1990 con i Verdi Carcaresi), una fugace Biorchestrina ...

Dal 2018 tornai a registrare canzoni collaborando con i MusiCanti, ossia con mio cugino Eugenio Caviglia, e Roberto Tardito ...
Resta il punto irrisolto della mia almeno tripla personalità, forse indicata anche dal nome prescelto,
essendo in fondo Trinominale pure io. Marco, Amos, eccetera.
ultimo aggiornamento, 16 marzo 2019 (continua ...
forse)
Note
1. ^ come quando uscendo di casa e senza ulteriori spiegazioni disse: "salto un faccio a salsicciar la prenda",
poi chiuse la porta, lasciando esterrefatti sia me che mia sorella; in punto di morte non ebbe parole memorabili
ma un eloquente ultimo sguardo (verso di me, un po' alla Raimondo Vianello) alludendo all'avvenenza dell'infermiera.
2. ^ "mamma pugliese", si autodefiniva, pur non essendolo, per via della sua propensione domestica e cuciniera;
ridendo a crepapelle mi dava volentieri del "figlio di puttana"...
ebbe il demerito di non comprendere quanto i miei acciacchi di bambino dimostrassero una gran salute
e il merito di comunque sospendere i troppi medicinali e i cortisoni che mi volevano affibbiare. Prima di perdere conoscenza
mi confidò segretamente il suo diniego verso i metodi (anche a suo avviso malsani) che vennero usati per tentare di ristabilire la sua salute.
3. ^ Durante infanzia e prima adolescenza sono stato afflitto da problemi respiratorii catalogati come bronchite, asma,
sinusite, allergia... vennero utilizzati ogni tipo di medicinali convenzionali senza mai alcun miglioramento
effettivo (anzi); il culmine si raggiunse con il suggerimento dell'ospedale militare di Bologna di farmi operare
ai seni facciali, cosa che per fortuna venne ampiamente sconsigliata dal mio medico di base savonese;
e da quando, anche grazie ad un'infermiera (esperta di medicine alternative) che abitava ad Albisola al piano sotto il nostro, ho iniziato
una serie di letture, ho capito in varie fasi l'importanza di un'alimentazione equilibrata, con conseguente risoluzione di praticamente
tutti quei fastidiosi sintomi (altro non sono); col senno di poi è evidente che si trattava di una
sindrome da cattiva
alimentazione, eccessiva in qualcosa e carente in qualcos'altro, oltre che da mancata gestione di uno stile di vita,
fra cui sonno insufficiente e sovraesposizione emotiva e psicologica. C'è peraltro un precedente significativo:
appena adolescente mi ero riempito di brufoli (tipico) e i dermatologi (non faccio nomi) brancolavano nel buio
fra le loro pomate ed errate diagnosi, mi salvò un apparentemente rozzo guaritore del genere "contadino",
in cambio di un bicchiere di vino rosso ("belìn, che vin!" diceva anche fosse stato inchiostro),
Bepin, così si chiamava, mi consigliò tre mesi senza cioccolata e salami più un impacco di borotalco
al viso tutte le sere prima di andare a dormire; in tre mesi i brufoli sparirono, si può dire, per sempre.
4. ^ Siamo onesti: non tutto è andato per il verso immaginato: ho già spiegato
che fin da bambino ho avuto problemi sotto molti aspetti, da quelli di vivibilità e di relazione,
a quelli di salute: adesso non vorrei arrivare agli estremi di una versione fantozziana
(eppure Fantozzi a me servì davvero, facendomi prendere coscienza di parecchie situazioni),
ma c'è molto di paradossale nella propria vita, e molte cose vengono rimosse proprio
per la difficoltà di accettarne le implicazioni. Insomma, storicamente il periodo in cui sono nato, nonché il luogo
e l'ambiente, non poteva che partorire un individuo con diverse problematiche, per fuoriuscire dalle quali,
non sono bastati lunghi anni di auto-analisi ed "interrogazione": forse non favorì la serenità
il fatto di essere afflitto da pluri-origini geografiche, cosa che non mi faceva
"appartenere" a una qualche mentalità, e men che mai a quella ligure o pseudo-ligure.
Volevo scrivere "peggio di così" riferendomi ai miei trascorsi infantili,
e in effetti, paragonandomi all'infanzia di un uomo meno "civilizzato"
credo di aver perso qualcosa nel passaggio. A partire da un'infanzia sessualmente integra.
5. ^ C'è stato un momento in cui mi occupavo dei luoghi, delle vie e delle piazze, degli angoli
della mia Cittadina di residenza, Albisola e Albissola, insomma Arbissöa,
e forse è stato quello il momento più spontaneamente creativo in quegli anni,
poi passai allo sport e al Calcio. Dapprima si trattava di un rapporto radiofonico e televisivo,
poi il 25 febbraio 1973 fui accompagnato dai parenti di un caro amichetto, troppo presto poi dipartito, a vedere
la mia prima partita dal vivo: Savona-Alessandria (per la cronaca 2-1 in rimonta) e da lì nacque un periodo
di grande passione per questa squadra (ma c'era un precedente: l'inno musicato da mio padre ...

per la squadra bianco-blu - premiato postumo nel 2016 dall'Ambixiusu - che mi aveva instillato la curiosità), assai delusa l'anno successivo
da risultati sempre meno edificanti, coronati dalla sconfitta a Seregno (per la cronaca 2-0)
il 9-6-1974 (15 anni quel giorno) che, alla faccia del sogno di tornare in B,
segnò la triste discesa in serie D. Qualche tempo dopo iniziai a preferire il calcio giocato
(Valleggia, un mesetto al Savona, poi l'Albisola, ma durò poco soprattutto
perché la mia vista stava calando), ma da quando conobbi un po' meglio alcune ragazzotte
più un impulso a leggere saggi, facendo leva sulla triste storia
dello scandalo-scommesse e di altre "torte", finii per disinteressarmene del tutto.
Ripresi a frequentare lo stadio una trentina di anni dopo, un po' per nostalgia, un po' per
mettere alla prova i miei esercizi sulla vista, un po' come "droga" alternativa agli aperitivi,
al fumo e all'alcool, un po' per la soddisfazione (2006) di aver visto "qualcuno" infine sbugiardato...
un po' per non far capire le mie reali motivazioni. E forse un po' per evocare un
Woody Allen
con pinta di birra durante qualche partita.
6. ^ Sebbene io abbia digerito quasi bene la frequenza scolastica (soprattutto nelle medie,
un po' meno alle elementari, per niente al liceo) si potrebbe anche dire
che la scuola abbia contribuito pesantemente a rovinarmi infanzia ed adolescenza.
7. ^ Insieme avevamo, fra miriadi di altre realtà giocose, creato il "famoso"
Urvupode, consistente
nel fatto di invertire le vocali (a/u e/o j/y) e le consonanti (b/p c/g d/t f/v h/k l/r m/n q/k s/x z/w),
lasciandone soltanto una così com'era (i), in modo da poter parlare "in segreto" anche di fronte agli altri.
8. ^ Non ho mai portato continuativamente occhiali, ma appena iniziai a farlo, e grazie ad essi
(4 anni dopo aver indossato i primi occhiali), nella via dei Banchi Vecchi a Roma, scoprii un titolo
associato all'opera di Bates (miglior vista senza occhiali), cosa che mi spinse a cercare altre strade;
primo risultato di quell'approccio fatto di esercizi e riposo fu che un astigmatismo dato per abbastanza forte,
sparì nel nulla nelle successive visite. Per la miopia invece la battaglia fu dura e continua tuttora
anche se posso dire che come minimo non sono mai peggiorato, e anzi la visione ha spesso avuto
momenti di gloria e nitidezza e perfino sprazzi, anche prolungati, di perfezione. Alla lunga
il consiglio infine migliore mi venne dato da un normalissimo ottico albisolese, ovvero di guardare lontanto con assiduità
(prassi molto utile confermata dagli studi sull'emmetropia, dai quali si evince che l'occhio umano
veramente riposa - ed è biologicamente attrezzato per farlo - quando guarda lontano).
Se siete miopi guardate il cielo e le nuvole e le stelle, e comincerete proficuamente a piangere.
9. ^ Vi furono fra gli altri in quegli anni diversi incontri personali, nel 1983 a Verona con Ugo de Biase (un Signore molto
umano e comprensivo) e 1984 a Firenze con P. L. Eletti (disastroso: a quei tempi almeno, non ci potevamo capire),
1986 a Torino con Danilo Dolci (che ci baciò fraternamente e dopo averci parlato di Don Ciotti del
Gruppo Abele ci "ricondusse
all'ovile" indicandoci due persone acculturate dei nostri luoghi, ovvero Vittoriana Derapalino, che in seguito incontrammo più volte,
e Maria Morichini, che già conoscevo assai bene, essendo amica di famiglia, e che mi aveva preparato per l'esame
di - chiamiamola pure - maturità scientifica); trovai abbastanza deludente, in risposta a un mio quesito,
la sua "bocciatura alla bocciatura" della scuola moderna messa in atto da Ivan Illich: disse all'incirca
che prima di distruggere bisognava costruire, dunque, secondo me, non aveva colto il senso della questione; infine, nel 1987 a Udine
col poeta Albino Comelli.
10. ^ Mi confermò che l'esperimento città-giardino/new towns non era affatto "fallito" come volevano certi
detrattori, che semmai era fallita
la società intorno e soprattutto per via dell'
invasione automobilistica.
11. ^ Alla mia definizione (un po' banale) di "belle canzoni" riferendomi alle sue, ma intendevo anche
stimolanti, replicò "beh, vuol dire che
per te sono belle canzoni". Mi parve una bella prova di "modestia".
Avevo accordato, a sua insaputa, il pianoforte del locale (un
Alfonsi) in via amichevole e quella sera mi meritai il "premio"
di vederlo suonato da Giorgio lo Cascio, mentre Francesco intonava
Blowin' in the wind. Era il 23 settembre
1987.
12. ^ Non risolse a sufficienza una frenulectomia forse precipitosa, e rifiutai la circoncisione di prassi
non suffragata da solide garanzie, preferendo, invogliato da un consiglio para-medico,
armarmi di coraggio e "lametta" per scolpire il mio corpo
con una ambizione tecnica ed estetica più che "scientifica".
13. ^ Lo interpellai sull'ultimo Battisti, fra una conferenza a Genova due anni prima e un Festival Tenco a
Sanremo 1989, e, impegnatosi ad ascoltarlo - si parlava ancora del solo
Don Giovanni - si rivelò gaiamente
scettico sul contenuto.
14. ^ Con una situazione non facile mi aveva ricordato la canzone "Mimì sarà", per via anche della figlioletta
(precocemente orfana di padre) che all'inizio mi fece anche più simpatia della mamma. Morì purtroppo in seguito
a una interpretazione errata del fenomeno malattia.
15. ^ Interpellai pure lui sull'ultimo Battisti, e non si mostrò per nulla entusiasta dei musicisti con cui
Lucio collaborava. In seguito ne parlai anche con
Roberto Vecchioni, a Cairo durante un Concerto per
Mario Panseri:
mi disse all'incirca che stimava il coraggio di Panella sebbene non si trovasse troppo d'accordo sulla modalità culturale.
16. ^ Che proprio non poteva sentir cantare la
Caterina a lei dedicata (da De Gregori).
17. ^ Proprio in uno fra tali incontri, ad Assisi, mi consigliò la lettura della poetessa
Padel Ruth, e,
cosa che non feci, di contattare un suo amico scrittore (Lorenzo Parrini) di Ciampino. Grazie a quelle conversazioni
abbandonai un po' a fatica il mio legame precedente con la semplicistica concezione di "sistema immunitario".
Ma sono rimasto convinto che quel meraviglioso faro illuminante e indiscutibile esempio di sapienza, trascurasse (direi
volutamente)
qualche aspetto pratico nello stile di vita (cosa che con assoluta mancanza di umiltà - della quale per nulla mi vergogno -
provai a fargli notare). A proposito di Fromm mi confidò di avergli "prelevato" (in punto di morte) l'orologio,
e me lo mostrò affettuosamente.
18. ^ Si presentò dopo la rappresentazione in modalità "bandito" col "fazzoletto" sulla bocca.
Con lui ho parlato a lungo per telefono e quasi niente di persona. Ogni dialogo al telefono può
durare ore ed è qualcosa che stimola e trasforma. Mi disse che non ama la musica. Si sapeva della sua avversione per Battiato e Guccini,
lui mi disse anche di odiare Gaber, e questo è un po' più difficile da concepire (l'odiare un volto
così avvincente), ma posso capire i suoi motivi (lo descrive come "vittimista" e colpevole di "piaggeria"
nei confronti del pubblico). Di persona derise l'orecchino (peraltro "affibbiatomi");
in un senso "conviviale" io difendo il mio spensierato (e appena accennato)
modus tribalis.
"Ho letto! / Punto esclamativo / Ammirativo" fu invece il suo commento (mail personale)
alla lettura di un mio scritto allora "depositato" sul sito "scrivi.com",
e ora qui ...

- può sembrare solo un complimento, io lo leggo come una candida esortazione all'occuparsi d'altro e d'altrove
(cosa che sto cercando di fare), appunto. Una delle ultime volte che lo incontrai era in compagnia di Sergio Endrigo (Faenza, 2004);
c'era anche Elisa nelle vicinanze, alla quale chiesi se "Luce" (musicata da Zucchero) fosse di Pasquale, ma non sapeva con certezza,
disse che il testo era di un amico di Zucchero. Secondo me è lui.
19. ^ Ponderata e spontanea ...

fantasiosa e terrena, la intervistammo, nell'estate 2003 a Genova-Pra, prima di un suo concertino;
l'intervista, con il suo consenso ...me la son tenuta per me.
20. ^ Molto disponibile a fornirmi indicazioni per suonare e cantare le sue canzoni, suonava in
sottotraccia
(come la voce e le sue canzoni) una chitarra qualsiasi, una "Cort" tipo "classica". Ci lasciò nel febbraio 2017.
21. ^ Un'eleganza di quelle non riferibili al vestiario ma alla profonda umanità.
22. ^ Molti (quasi tutti) non hanno capito che la guerra per il predominio maschile e sadico sulla donna (e sull'amore) si sta concretizzando
in una serie di attacchi contro il corpo della donna (seno, utero ...

),
mascherati ipocritamente da salvaguardia della sua salute; credo che nemmeno il nazismo sia approdato agli eccessi
(e così spudoratamente) della medicina moderna (chiamiamola pure moderna, così è contenta, in realtà
possiamo ben vedere quanto essa sia ancorata al vetusto scientismo di matrice ottocentesca), il tutto,
paradossalmente, con l'ampio consenso delle sue vittime.
Insegnamenti ricevuti
Vado a iniziare un elenco di doverosi riconoscimenti a
Maestri ed
Ispiratori, conosciuti di persona o non, per quelle che
sono state le svolte chiave nella mia vita:
* Leggere e scrivere (e, in seguito, dondolarsi a terra sulla colonna vertebrale) [ mia madre,
Angela Cosentino ]
* Riflettere [ mio padre,
Aristide Sicco ]
* Nessuno (
Istigazione alla Presunzione a parte) [ Scuola dell'Obbligo ]
* Stare comodo nei vestiti, allegro e rilassato [
Fabio "Otto" et fam. ]
* Importanza
Corsa lenta e Respirazione come Allenamento di base [
Carlo Leppi ]
* Dimensione inconscia [
Silvio Ravera,
Erich Fromm ...

]
* La Via dell'Amore [
Jolang Chang,
Ovidio,
Pasquale Panella ]
* Pazienza e precisione sul lavoro [
Carlo Sperati, Sergio Griffa ]
* Traduzione delle malattie respiratorie classiche in Tossiemia [
H. Benjamin, Naboru Muramoto, André Passebecq ...

]
* Inventare Canzoni [
Francesco De Gregori, Gianni Dainotti, Paolo Sonaglio ]
* Vuoto mentale [
Eugen Herrigel, Daisetz Suzuky ...

]
* Palming [
William Bates, Aldous Huxley ...

]
* Massaggio
Ernest Schweninger. Superamento della medicina micro-biologica. [
Georg Groddeck ...

]
* Scrivere Versi [
Danilo Dolci, poi
Pier Paolo Pasolini ]
* Opzione Mezzo Pubblico [
Edoardo Bennato,
Ivan Illich ]
* Riscrittura della Storia.
Granchio di Kuchenbuch. Utilizzo finalizzato dell'Informatica. [
Ivan Illich ...

]
* Federalismo
MetaNazionale. Città-stato. [
Pjotr Kropotkin ...

,
Lewis Mumford ...

, poi
Leopold Kohr ...

]
* Reddito Minimo Garantito. [
Erich Fromm,
Pietro Muni ...

]
* Anche
Woody Allen (al pari di
Flaubert) mi ha insegnato
qualcosa.
* ...
Ricette
A) Pizza Casereccia (F: Ottonello, secondo me):
* nell'impasto x circa 1/2 kg farina (io uso farro tipo 2): lievito fresco di birra in panetti (mi piace il Rapunzel, pacchetto giallo)
sale marino integrale, (volendo) rosmarino fresco a pezzetti, salvia o altra erba, poi 3-4 patate (meglio se bollite con la buccia)
* lievitazione: 1h (abbondare pure) in terrina; infine impastare a mano + altri 30m/1h. min. in teglia
* sopra pomodori freschi a pezzi (o polpa di pomodoro) misto abbondante Olio XXV, capperi, olive, acciughe, aglio tritato,
cipolle a fettine, origano e/o maggiorana o gusti a piacere (ho aggiunto anche foglie di tarassaco e di violette,
salvia e/o rosmarino...)
* mozzarella (meglio bufala) o altro formaggio di qualità (ottimi anche formaggette, tomini, scamorza ecc.)
* con la forchetta fare amalgamare gli ingredienti, quasi a farli scendere nell'impasto stesso
* cuocere in forno 20-25m. a 200° circa (favolosa, specie se abbinata a
gotto di vino rustico, meglio se de Sann-a)
B) Miglio alle Verdure:
* In acqua salata con manciata abbondante di sale marino integrale,
qualche foglia di alloro, rosmarino (o altro gusto analogo),
e aglio a pezzetti, bollire per 20-25m il miglio in chicchi,
aggiungere gradatamente (secondo i rispettivi tempi di cottura) patate a tocchi piccoli,
e verdure varie (a scelta, a intuito, e secondo stagione), sedano, cipolle, cavoletti, peperoni e/o
verdure verdi e bietole, ecc. sempre meglio se di produzione genuina,
meglio ancora se "di campo" (ortica, silene, portulaca, eccetera)...
* Un minuto prima di spegnere aggiungere polpa di pomodoro a cubetti, e mescolare.
* Nel piatto preparare olio XXV crudo, pepe o peperoncino (secondo i gusti)
e formaggio a piccoli pezzetti (bufala, oppure fontina valdostana, scamorza, tomini o altro),
quindi versarvi sopra il contenuto della pentola (bollente).
* Mescolare tutto, lasciare raffreddare un minimo e abbuffarsi,
la maggior parte dei palati (se ci si azzecca) lo trova delizioso.
* Vino consigliato: qualsiasi, purché (come dice
Ittica) "ignorante"!
C) Peperoncino a rondelle, sott'olio (F:
Antonio Micucci, con parole sue):
Procedimento base, che vale per qualsiasi altra verdura o spezia aggiunta insieme al rosso frutto:
tagliare il peperoncino (grossolanamente, se dopo si passano al tritatutto, o a piccole rondelle, se cosi si
lasciano) in una zupppiera o catino, meglio se in ceramica smaltato, appena si è coperto il fondo del
contenitore con uno strato di peperoncini di più o meno 2 cm si spolvera copiosamente di sale sino ad
imbiancare il tutto (sale fino; serve a far cacciare via l'acqua dal frutto; più è tagliato grosso e più sale
ci vuole) continuare così rimescolando ad ogni strato fino a quando non avete finito i peperoncini, dopo di che
schiacciare mettendoci un piatto o un coperchio che tenga il tutto ben pressato.
Il giorno dopo si noterà che nel fondo ci sarà del liquido, quindi passare il contenuto in uno scolapasta e
tenere schiacciato e premuto con un peso per mezza giornata affinché faccia colare via l'acqua. dopo sarebbe
meglio ma non necessario passare il tutto in un panno asciutto e tamponare;
rimettere nel catino o zuppiera il colorato composto, schiacciare e coprire di aceto rosso; meglio se di
propria produzione, far passare una notte e ripetere nuovamente l'operazione fatta prima per far scolare
l'aceto (esso puo essere conservato come aceto aromatizzato piccante per fare intingoli, ottimi per
condire carni forti cotte alla brace).
Bene, ora sta al vostro palato: assaggiate e se vi sembra troppo salato (la sapidità è relativa, visto che
serve come condimento potrà essere anche un po' più saporita) ripetete il processo dell aceto!!!
A questo punto dovete invasettare e coprire con olio extravergine di oliva e rabboccare laddove servirà.
così fatto vi durerà anche qualche anno se non lo aprite (...)
D-1) Mattone della Nonna:
Garantisco essere buonissimo, almeno come lo faceva lei (mia nonna, Ernesta, secondo zia Ester)
* 1 etto di burro
* 2 uova (meglio se di gallina; poi ve la spiego...)
* 1 pacchetto di "novellini" (ma, secondo me, vanno meglio i savoiardi freschi)
* 50 gr. di cacao amaro
* zucchero (o, per gli sperimentatori, miele)
* Amalgamare il burro con lo zucchero, aggiungere i tuorli d'uovo sbattuti
e i biscotti schiacciati, il cacao e gli albumi sbattuti a neve, e infine
un po' di Marsala o altro vino liquoroso; mettere in frigo dopo averlo rotolato.
D-2) Dolcini alla Violina:
* 3 hg. farina di nocciole
* cacao amaro
* zucchero di canna
* rhum + succo di arancia
* bucce di arancia abbrustolite
* Una versione più leggera del mattone e perfetta nel risultato.
Mettere in un recipiente 300 gr. di farina di nocciole, aggiungere lo
zucchero di canna (un paio di cucchiai al massimo), il succo spremuto
di arancia e un cucchiaio di rhum, e volendo, se si ha a disposizione, la
buccia di arancia abbrustolita e frullata (diventa come una farina); infine
aggiungere un cucchiaino o più di cacao amaro in polvere e mescolare per
bene, l'impasto non deve essere né troppo umido né troppo asciutto; con
l'impasto ottenuto formare delle palline, che volendo, si possono passare
nella farina di mandorle o altre delizie, purché naturali.
E) Dolce di Tapioca:
per palati avvezzi alla sperimentazione
* Tapioca in grani
* cacao amaro e/o cannella in polvere
* cocco in scaglie
* miele
* Fare bollire la Tapioca pochi minuti finché da bianca diventa trasparente, una manciata abbondante di cocco in scaglie,
nel frattempo aggiungere un pizzico di sale e, volendo, cacao amaro e/o cannella in polvere,
gusti (cannella, erbe o altro) e a fine bollitura una quantità abbondante di miele, versare in coppette
(come un budino) e assaporare caldo (meglio) oppure anche raffreddato o gelato.
F) Vin brulé alla Aristide - secondo me:
* Scegliere un vino meglio se rosso e possibilmente "ignorante", aggiungere Chiodi di Garofano e Cannella in bastoncini;
io a volte metto anche una foglia di Alloro e/o del Cardamomo. Appena il vino inizia a bollire, con un fiammifero,
"incendiare" il vino (pre-condizione per un gusto intenso) e togliere il gas appena il fuoco si spegne. Volendo,
se si desidera eliminare tutto l'alcool, si può "incendiare" più volte finché non smette di accendersi;
ma qualche residuo di alcool fa meglio e mette più allegria. Nel frattempo preparo nella tazza un bel cucchiaio di Miele
(di qualsiasi tipo), verso il vino bollente e giro bene il tutto. Chi l'ha provato sa come è diverso e migliore
il gusto rispetto ad equivalenti preparati addizionati (al posto del miele) di zucchero bianco e senza il procedimento dell'incendio.
G) ...
Dritte
*
Mali di stagione [detti anche Influenza, Raffreddore, Allergia che sono termini spesso impropri;
questi "mali", opportunamente gestiti, potenziano l'organismo, depurano, disintossicano;
in tal senso molto utile può essere un
Digiuno Terapeutico come ho praticato due volte - il secondo "Mitigato",
ovvero a base di soli Centrifugati di frutta e/o verdura.]
* Tabacco da fiuto [Utilizzo: scarica e potenzia le vie respiratorie. F: 2004, Roberto T ...

]
* Sapone: di Marsiglia, punto. {
..."il lindo profumato e severo, intriso del carattere dei saponi marsigliesi
che non ammettono superflue, rimbambite, sfumate divagazioni aromatiche" - p.p.}
* Spazzole con setola animale [Utilizzo:
massaggi epidermici stimolanti per tutto il corpo;
in caso di calvizie, intensamente anche sul cuoio capelluto]
* Sale marino integrale [Utilizzo: invece del sale raffinato da cucina, abbondare pure, fa solo del bene.]
* Miele grezzo [Utilizzo: invece dello zucchero bianco (idem come sopra).]
* Pepe [io dico che non è vero che "infiamma"]
* Melatonina [Utilizzo: contro l'insonnia, funziona e non vedo effetti collaterali, meglio se in polvere, e abbinata a estratti di erbe]
* Dondolarsi sulla colonna vertebrale [efficace in presenza di debolezze o spostamenti indebiti di vertebre,
più qualche visita a un bravo osteopata] o anche Massaggi alla stessa con un ovviamente altrui,
possibilmente dell'altro sesso, posteriore ("massaggio col culo", un toccasana!!!).
* Guardare il sole [come in quell'altro caso... non è vero che acceca, lo faccio da anni. F: 2005, G. Gatti]
* ...
* Dico altre cose [solo di persona]
Pagine
*
Accordatura Pianoforte e Temperamento Equabile ...
* De Panella 1 - Fac simile ...
* De Panella 2 - Versione attuale ...
* Tracce Fresche - Cose a caso ...
* Smogmagika - Qualcosa di meno ...