Vado a simpatie.


Pur avendo esaminato La storia della filosofia occidentale, del buon Russell, con grande empatia e curiosità, pur avendo letto e riletto L'uomo in rivolta, del grande Camus, non sono riuscito a raggiungere una conoscenza cosiddetta di base. Mi sfugge Platone e mi sfugge Kant. Diciamo che vado a simpatie e non certo per Hegel, ma piuttosto per Spinoza o Kirkiegaard, o anche Ovidio o Epicuro ed Ippocrate (ai tempi la filosofia non era disgiunta dalla medicina e dall'arte di vivere). Oggi mi trastullo con Groddeck che mi pare la quintessenza, il sunto, praticamente definitivo (parliamo dei primi decenni del novecento) della medicina e della psicosomatica, almeno per quel che concerne la struttura della faccenda: per i dettagli e i distinguo si può fare ancora molto, ma è prassi quotidiana, come l'autoanalisi che mai ha fine e direi quasi mai inizio. Bene, direte voi, e con questo? Niente, mi sono pettinato i pensieri in pubblico, ma c'è vento meraviglioso ed è tutto inutile, non stanno a posto!






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