In questa "intervista" che poi è più che altro una sintesi,
con qualche imperfezione, di ciò che avrei voluto intendere,
ripeto semplicemente quel che avevo sempre sentito dire dai miei maestri,
che ringrazio; in seguito però mi sono fatto un'altra idea personale
della realtà, e mi trovo buffamente in disaccordo con me stesso
quando affermo che "nulla può sostituire un orecchio bene
allenato" (almeno se si parla di
accordature temperate),
come si evince dalla mia pagina dedicata all'accordatura ...
Quel che già allora volevo fare notare è anche che non mi ritengo un "professionista",
che cerco di eseguire tali operazioni meglio che posso, ma non mi è mai piaciuta
l'idea di fossilizzarmi dietro una professione, e infatti ho fatto e faccio
(e non certo solo per fare) cose in effetti molto diverse fra loro.
Il mio discorso qui sotto, essendo una sintesi, si era prestato
a qualche semplificazione: fra le altre, spero di non aver mai affermato
di essere un "figlio d'arte" come scrive il simpatico intervistatore
(di cui non ricordo il nome, venne gentilmente a casa mia, qui a Vispa);
quando parlo dell'AIARP (della quale sono sempre stato ai margini)
inoltre, "affermo" erroneamente che la sede sia a Novara,
ma a Novara c'era solo l'allora Presidente Oldani, e di accordatori
non ce ne sono poi così pochi come qui viene fatto intendere.
E, ovviamente, tutto mi sento (e mi sentivo) meno che "enciclopedico".
In quanto alla musica, oggi c'è proprio, e grazie a tanti appassionati
un giro interessante di occasioni per confrontarsi come avrei desiderato
allora, grazie agli "In Vivo Veritas" ...
, agli "Smogmagika" ...
,
e a tanti altri musicisti nella Valle Bormida e in Riviera ligure.
M. S. [Nota 2010]
Intervista a un accordatore
Vive l'antico mestiere delle note al Vispa
{"L'ancora" ...
29 novembre 1987, di
R. M.}
In Valbormida molte persone coltivano la nobile passione per la musica.
Un gran numero di appassionati poi, predilige l'esercizio del pianoforte.
Tuttavia con l'usura le note emesse perdono la perfetta armonia,
e questo tutti i cultori dello strumento lo sanno bene.
Quando si verifica questa circostanza si dice che il pianoforte è "scordato".
Bisogna allora rimettere a punto la tensione delle corde, i meccanismi
dei tasti, e spesso compiere un po' di revisione generale.
Non è davvero un lavoro da poco e pertanto esso viene affidato
ad un professionista del campo che un paio di volte all'anno
in tre-quattro ore rimette tutto a punto per una cifra di 70-80.000 Lire.
In tutta la Valle non è rimasto che un unico vero accordatore,
il suo nome è Marco Sicco e vive in loc. Vispa a Carcare.
Non a caso abbiamo detto "vero accordatore", egli stesso infatti spiega:
"Oggi esistono degli strumenti elettronici che permettono di compiere
questa complessa operazione, ma posso assicurare per esperienza personale
che nulla può sostituire un orecchio bene allenato. Io sono figlio d'arte,
anche mio padre infatti pratica questa delicata attività, e nonostante
la mia oramai decennale esperienza mi rendo conto di scoprire
quotidianamente novità. Il nostro lavoro richiede una grandissima applicazione
ed una notevole sensibilità, forse anche per questo motivo l'accordatore
più vicino, oltre naturalmente a mio padre ed al Sig. Sperati,
presso il cui negozio ho appreso i primi rudimenti dell'arte, si trova ad Albenga.
Forse la scarsa diffusione di accordatori dipende dalla scarsa attenzione
che viene spesso rivolta a questa parte del pianoforte, in altre zone
anche italiane invece, questo tipo di lavoro è molto più diffuso ed a Novara
è sorta una associazione, l'AIARP, che raccoglie molti accordatori di pianoforti".
Marco dunque svolge un mestiere un po' particolare, ma lo svolge
con sentimento. Lui stesso tiene a chiarire come questa sua attività
di accordatura sia in realtà soltanto uno dei molteplici aspetti della musica
e della vita più in generale, cui egli si sia dedicato o si dedichi; alla domanda
sul perché non si sia diplomato maestro di musica risponde chiaramente:
"la mia vera aspirazione è quella di divenire un maestro di vita,
questo è il motivo dei miei approfonditi studi nei più disparati
campi dello scibile".
In effetti può essere a buon diritto considerato un enciclopedico, e forse,
come tutti gli umanisti è anche un po' sognatore, non utopista,
questo è il motivo per cui Marco è sempre in "prima fila", a lottare
in difesa dell'ambiente, della pace, a cercare fonti di lavoro
alternative alle fabbriche, che come egli stesso spiega paiono
essere le uniche possibilità di impiego nella nostra già
inquinatissima Valle.
Anch'egli poi come tutti i giovani della Valle avverte la mancanza
di punti d'aggregazione, utili per meglio conoscere se stessi e gli altri,
questo è il motivo per cui sta cercando con altri amici volenterosi
un locale per realizzare una sorta di Folk Studio, un punto cioè
in cui i ragazzi possano ritrovarsi, parlare, suonare, e in una parola
sola un locale in cui incontrarsi.
È decisissimo nel suo intento e spera nell'aiuto di altri giovani
piuttosto che in quello di attestati e riconoscimenti giuridici,
chiunque quindi, tanto per i suoi servizi, quanto per aiutarlo,
voglia contattarlo, sia certo di trovare un ventottenne
con la freschezza e l'entusiasmo di un quattordicenne,
sempre pronto al dialogo ed a prodigarsi per tutti.